Matteo Bassetti: i sintomi e le conseguenze dell'influenza H3N2
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L’allarme di Bassetti: “Influenza aggressiva può colpire il cervello. Ecco le conseguenze”

Matteo Bassetti

Il direttore del Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti ha fatto il punto sull’influenza e il virus H3N2.

Si parla sempre con maggiore insistenza dell’influenza australiana ma, in realtà, come ben spiegato dal direttore del Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, si tratta del virus H3N2, ovvero uno dei sottotipi di virus dell’influenza stagionale A. Intervistato da Fanpage, il professore ha voluto fare chiarezza sui sintomi e sulle possibili conseguenze, anche gravi, di tale virus che può arrivare a colpire persino il cervello.

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Virologo Matteo Bassetti
Matteo Bassetti

Bassetti e l’influenza: cosa bisogna sapere sul virus H3N2

Nel corso dell’intervista a Fanpage, prima di tutto, Bassetti ha tenuto a precisare come spesso l’influenza venga sottovalutata: “La maggior parte delle persone vive l’influenza come una problematica leggera, che si risolve da sola con al massimo qualche giorno a casa”.

Il professore, però, ha voluto fare un monito importante a tal proposito: “Questo è vero nella maggior parte dei casi, ma è bene sapere che il virus dell’influenza, così come quello del Covid-19, può arrivare in diversi organi e non per forza fermarsi alla pancia o alla gola, come siamo abituati a pensare”.

In tal senso il direttore del Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova ha tenuto ad alzare l’allarme: “Il virus può raggiungere i polmoni, il cuore o anche il cervello. Se tocca i polmoni può causare forme di polmoniti, molto simili a quelle innescate dal Covid-19, può arrivare nel fegato e generare epatiti, o nel cuore causando miocarditi o pericarditi da influenza. Allo stesso modo può arrivare al cervello e causare encefaliti o forme di intorpidimento mentale e stati di confusione, che possono manifestarsi ad esempio con la scomparsa del senso del gusto e dell’olfatto o perfino con la difficoltà nel riconoscere le persone”.

I dettagli del virus e qualche numero

Bassetti ha voluto ancora una volta spiegare come in realtà l’influenza australiana non esista: “Chi l’ha chiamata così ha commesso un errore: il fatto che l’influenza abbia colpito prima l’Australia è una cosa che succede ogni anno, allora ogni anno dovremmo parlare di ‘influenza australiana'”.

Precisando meglio le sue parole: “Nello specifico, quella che chiamiamo erroneamente ‘influenza australiana’ è il virus H3N2, uno dei sottotipi di virus dell’influenza stagionale A. Tutti i virus dell’influenza A, non solo H3N2, ma anche l’altro sottotipo, H3N1, possono avere effetti neurologici”.

Le parole del professore non vogliono essere definite allarmistiche ma solo fare luce su una situazione oggettiva: “Non si tratta di essere o meno allarmistici. Il discorso è chiaro: considerato che solo l’anno scorso l’influenza ha messo a letto 15.000 italiani con forme più o meno gravi e dato che quella che sta arrivando si preannuncia una stagione simile a quella dell’anno scorso se non peggiore, credo che sarebbe una buona cosa che tutti ci vaccinassimo, non solo i soggetti fragili o gli anziani”.

Bassetti ha quindi concluso: “Oggi in Italia in tutta la popolazione si vaccina un italiano su cinque, tra gli over 60 si vaccina un italiano su due. La maggior parte degli italiani, circa l’80%, non si vaccina”.

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ultimo aggiornamento: 7 Novembre 2024 13:20

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